Chi Sono

Mi chiamo Rosaria Ciancaione,  sono nata a Roseto degli Abruzzi il 25 febbario 1959  da una famiglia contadina.

Sono laureata  in sociologia, indirizzo economico, organizzativo e del lavoro. Ho conseguito il diploma di  specializzazione post laurea nella facoltà di giurisprudenza di Teramo in diritto amministrativo e scienza dell’amministrazione.

Sono stata per  oltre 30 anni direttore di ragioneria e vice segretario generale del Comune di Roseto degli Abruzzi, quindi , dirigente del servizio bilancio della Regione Abruzzo  e dal 1.7.2018 dell’Azienda Sanitaria Unica Regionale Marche, Area Vasta 2 (Ancona, Jesi, Senigallia e Fabriano), dove ricopro il ruolo di direttore della struttura complessa del “personale”  dal 1.10.2018 per la gestione giuridica, economica e previdenziale di oltre 4.200 dipendenti  e il pagamento di  circa 220 milioni l’anno di stipendi.

Mio padre Umberto, prima contadino, poi operaio alle fornaci di Diodoro e Catarra, è stato per tanti anni dipendente del Comune di Roseto, netturbino e, nell’ultimo anno prima di morire sul lavoro il 30 luglio 1983, capo netturbino. 

Aveva 51 anni ed era un uomo forte, determinato e allo stesso tempo dolce e gentile, un grande lavoratore. 

Mia madre Dora Rampa, oggi ottantottenne, per tanti anni, dopo il primo incidente di mio padre, a 35 anni,  ha lavorato come domestica in diverse  famiglie di Roseto, pensionata,  vive con  me e mio marito Emido Cardola.  

Anche mia sorella Betty e le mie due nipoti,  Inca, economista e Naomi, medico,  vivono, impegni permettendo, nella casa che mamma e papà sono riusciti a farsi con tanti sacrifici (casa Umberto) e che noi, nel tempo, siamo riusciti a  migliorare anche per onorare il lavoro e i sacrifici che hanno fatto per noi.

Io e Emido ci siamo sposati  a Roseto il 2 agosto 1998, nella chiesa di SS. Maria Assunta. Don Pietro ha celebrato il nostro stupendo matrimonio. 

Solo con un uomo come Emido avrei potuto condividere la mia vita. 

Emido mi sostiene, mi supporta e sopporta in ogni momento della vita. 

Anche quando sono stata messa di fronte alla scelta difficile e sofferta di optare tra il mio lavoro di Dirigente del servizio bilancio alla Regione Abruzzo e la carica di Consigliere comunale di minoranza a Roseto, Emido  mi ha incoraggiata a fare ciò che sentivo seguendo il mio cuore. 

Sono stata in aspettativa senza assegni  dal mese di febbraio 2017 al mese di giugno 2018, penso, unico caso in Italia. 

Una situazione non facile, ma,  non avrei  potuto deludere gli oltre quattromila cittadini rosetani, circa un terzo dei votanti,  che nel 2016 mi avevano dato la propria fiducia e in consiglio ho cercato di fare tutto quanto è stato possibile per affrontare, approfondire e proporre  soluzioni su tanti temi di interesse della nostra Città, come il lavoro, la scuola, la manutenzione, la pulizia, l’ordine e la sicurezza del territorio,  la fiscalità, le politiche sociali, le politiche ambientali, la pianificazione urbanistica e la salute pubblica.

Un’opposizione costruttiva, mai strumentale, sempre rivolta a rappresentare i problemi della città e delle persone, a partire dalle più umili e deboli,  che hanno bisogno di avere voce. 

Ora una sfida importante ci aspetta per  rimettere al centro la persona, con i  suoi bisogni, con  le sue aspirazioni e i suoi desideri. Un progetto per fare di Roseto una Comunità  che si propone di  agire concretamente nel nome di una reale e partecipata giustizia sociale.

Ho cominciato ad occuparmi di politica in questi ultimi anni. Ho preso la prima tessera politica nel 2013 con il PD; ho fatto parte dell’Unione di Roseto e dell’Assemblea regionale. A Ottobre 2015 sono uscita dal PD perchè non condividevo quel modo di fare politica basato, essenzialmente, sulla cultura del pensiero unico. 

Sono una socialdemocratica, una donna progressista,    la mia cultura è basata sulla pluralità e mi piacerebbe davvero ricreare l’atmosfera che c’era a Roseto con  Giovanni Ragnoli, il mio primo Sindaco, una persona davvero speciale che la città ricorda con ammirazione e affetto. Per Giovanni uguaglianza e giustizia sociale erano il credo della vita quotidiana, così come lo sono per me.

envelopemap-marker linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram