14/03/21
Rosaria Ciancaione

L’acqua è un bene comune, è un diritto universale

Sostieni il nostro impegno. Condividi e parlane. Grazie!

Abbiamo il diritto di capire come viene gestita

Dobbiamo intervenire per abbassare i costi e ridurre le tariffe

Ruzzo Reti sta facendo pagare a peso d’oro l’acqua, la più importante risorsa del nostro pianeta, il bene più prezioso per l’umanità,  oggetto, peraltro, del referendum del 12 e 13 giugno 2011, in cui 27 milioni di cittadini italiani sancirono che sull’acqua non si sarebbe potuto più fare profitto.

A oltre 10 anni di distanza da quella marea blu la promessa “nessun profitto” non solo non è stata  mantenuta ma le tariffe applicate negli ultimi anni in Italia e pagate dai cittadini per utilizzare l’acqua del rubinetto, sembra addirittura tradita in un quadro dove l’azionista pubblico delle società partecipate continua a indossare abiti  del privato.

Ora ci auguriamo che  il  Recovery Plan contenga investimenti di rilevante valore,  per non lasciarci sfuggireun’occasione unica che tuteli la risorsa idrica e finanzi le opere necessarie per rendere veramente resilienti ai cambiamenti climatici i sistemi di approvvigionamento e di distribuzione della risorsa nell’intero Paese .

Il Piano idrico nazionale deve consentire di eliminare dalla  bolletta i costi  passati di acquedotti  che …fanno “acqua da tutte  le parti”.

Oltretutto spesso ci si dimentica che stiamo parlando di una materia prima per l’approvvigionamento della quale  il gestore non paga un solo centesimo.

L’acqua, in sostanza,  dovrebbe rappresentare una proprietà comune per ognuno di noi e,  invece, per tornare alle vicende del nostro territorio,  tanti cittadini in queste settimane stanno  ricevendo con la  bolletta dell’ultimo trimestre 2020,   conguagli stratosferici  che partono dal 2018  e acconti  che rappresentano una vera e propria mazzata per le tasche delle famiglie rosetane, già pesantemente colpite dall’emergenza Covid”. 

Tanti utenti hanno preso d’assalto gli sportelli dell’azienda acquedottistica in cerca di spiegazioni e inizialmente hanno ricevuto risposte sulla rateizzazione certamente non rassicuranti  con   un massimo di tre rate, a prescindere dall’importo; poi la protesta si è sollevata da più parti e adesso sembra che le rate siano un tantino più numerose e più leggere ma non dovrebbero in ogni caso superare le 30/50 euro per le fasce più deboli, come ad esempio quella dei pensionati.

La cosa inaccettabile è che  Ruzzo Reti  giustifichi queste bollette salate  addossando alle famiglie la colpa di non aver effettuato  autonomamente la lettura del contatore per evitare conguagli particolarmente onerosi.

In altre parole si chiede ai cittadini, compresi gli anziani,  di  controllare gli scatti del contatore,   quando in realtà  questo compito  è dell’Azienda che  avrebbe dovuto   provvedere  alla lettura almeno due volte l’anno come previsto dalle  delibere dell’Autorità Nazionale a partire dal 2016 e almeno una volta per l’anno 2020 segnato dall’emergenza epidemiologica.

In proposito,  in sinergia con i due gruppi civici Un’Altra Idea di Roseto 21.0 e Roseto progressista e Coraggiosa e il Movimento 5 Stelle, autore, tra l’altro di una proposta di legge nel 2019, abbiamo depositato  il 14 marzo  una mozione per impegnare l’intero consiglio comunale affinché  si faccia sentire forte la voce di Roseto  su questa vicenda davvero fuori di ogni logica,  visto che salassare ulteriormente cittadini già pesantemente colpiti psicologicamente ed economicamente da un macigno,  come quello della pandemia,  non è proprio consentito.

L’obiettivo è  quello di attivarci nel cercare nel minor tempo possibile ogni utile soluzione per  correre ai ripari,  in sinergia con gli altri 35 comuni soci  della Ruzzo Reti,  proponendo una serie di azioni a tutela dei cittadini in difficoltà e  a  promuovere,  a stretto giro,  l’intervento dell’Ente Regionale per il Servizio Idrico (ERSI),  affinchè  in base alla Delibera ARERA n. 235/2020/R/idr. possano essere valutate  soluzioni  aggiuntive rispetto  alla fascia di consumo agevolato di cui alla delibera n. 14/2019 e ai  bonus sociali di sconto per le bollette di acqua di cui alla L.  157/2019,   come  la sospensione per l’intero anno 2021 dei pagamenti del consumo idrico, con conseguente rateizzazione pluriennale e  la riduzione  della bolletta, a partire dal 2020, per chi ha perso il lavoro o ha chiuso l’attività a causa del COVID.

Si spera che questa mozione venga votata dall’intero consiglio comunale e che non faccia la fine della mozione presentata nel 2017  sulla  restituzione del deposito cauzionale addebitato sulle bollette alle famiglie che non avevano la domiciliazione bancaria e sulla revisione del regolamento allora in vigore per  abbassare le tariffe alle utenze più deboli.

Gli interventi in consiglio da parte della maggioranza, tutti protesi a difendere l'establishment della Ruzzo reti S.p.A. e nessuno a difendere chi aveva subito l'addebito del deposito cauzionale (facoltativo) senza poter battere ciglio, furono cosa davvero stucchevole!

Nel consiglio comunale in cui si discuterà la mozione dobbiamo anche  ribadire la necessità di approfondire ogni aspetto legato alla governance della struttura di Ruzzo Reti affinchè  gestisca adeguatamente e correttamente questo prezioso  bene pubblico  preoccupandosi di difenderlo ed evitando di arrecare ulteriori danni di tipo economico agli utenti che non possono continuare a pagare i costi politici di una gestione eccessiva  o rispondere delle esigenze di liquidità della società.

Sul punto è appena il caso di sottolineare il parere dell’Ente Regionale del Servizio Idrico (ERSI) sul Piano Industriale 2019-2021   estremamente critico.

L’ente regionale, deputato al controllo analogo,   che consiste  in un’attività di vigilanza e controllo garante nei confronti dell’utenza locale (controllo di gestione,  equilibri finanziari,  qualità dei servizi), infatti, rilevò una preoccupante continua crescita dei costi del personale della Ruzzo Reti e il rischio che nuove assunzioni potessero essere insostenibili per il bilancio della società.

In particolare,  evidenziò che il costo non  avrebbe potuto in alcun caso essere incrementato, anzi,  come da obblighi del Servizio Idrico Integrato,  avrebbe dovuto essere debitamente efficientato/ridotto, mentre,  in relazione al Piano Industriale,  pose l’attenzione sul fatto che in tutti gli obiettivi si notava  la carenza di indicatori di misurazione per poter monitorare nel triennio l’andamento dell’attuazione del Piano, la sua correzione e messa a punto; per tutti gli obiettivi, inoltre, non risultavano stimati costi e connessi benefici economici  e così via dicendo.

Un documento quello dell’ERSI che deve far molto riflettere gli amministratori locali che stanno prendendo le distanzeda questo modo di gestire l’azienda, come il Sindaco di Teramo e il Sindaco di  Montorio.

Vediamo come andranno le cose durante il dibattito in consiglio comunale della mozione presentata e vediamo se questa volta prevarrà il bene comune!


Rosaria Ciancaione, Consigliere comunale capogruppo

Sostieni il nostro impegno. Condividi e parlane. Grazie!
envelopemap-marker linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram