15/05/21
Rosaria Ciancaione

Riserva naturale regionale guidata del Borsacchio e il mio voto contrario (unico) all'adozione del PAN

Sostieni il nostro impegno. Condividi e parlane. Grazie!

Una trafila lunga oltre 16 anni per adottare un  Piano di Assetto Naturalistico  (PAN)  che non tiene conto delle istanze di chi ha lottato ininterrottamente per farlo venire alla luce, vale a dire,  le associazioni  e i comitati ambientalisti.

Il Piano di Assetto Naturalistico (PAN) della Riserva naturale regionale guidata  del Borsacchio è stato adottato dal Comune di Roseto con  delibera N. 18 del  4 Maggio 2021,  nonostante la mobilitazione organizzata dalle Associazioni e i Comitati ambientalisti e dalle Guide del Borsacchio  per difendere l’area naturale protetta  da un piano edilizio che rischia fortemente di comprometterla.

Al momento della votazione della delibera di adozione c’è stato un solo voto contrario.  Il mio.

Nei giorni precedenti, i gruppi che rappresento in Consiglio,   Un’altra Idea di Roseto 21.0 e Roseto Progressista e Coraggiosa, insieme al Movimento 5 Stelle,  hanno sollecitato il  PD a ritirare  dall’Ordine del Giorno del consiglio il PAN per consentire, in sinergia con il mondo ambientalista  e i cittadini rosetani,  di  apportare le  modifiche  necessarie affinchè si potesse parlare davvero di pianificazione di un’area naturale protetta.

Ci eravamo resi disponibili a lavorare insieme nel  confronto, ma,  la maggioranza,  è andata per la propria strada, ignorando per l’ennesima volta cosa significhi rappresentare la propria Comunità.

Sarebbe bastato aprirsi al dialogo, quanto mai opportuno per migliorare uno strumento fondamentale per il futuro di Roseto prima che potesse essere troppo tardi.

E, infatti,  noi abbiamo  accolto con convinzione quella parte del PAN posta nella zona interna della Riserva che darà la possibilità ai cittadini residenti ed alle realtà imprenditoriali di poter finalmente realizzare, dopo l’approvazione da parte della Regione Abruzzo,  quanto di proprio interesse e,  sempre,  nel rispetto delle caratteristiche di una  Riserva Naturale.

Ma non potevamo che essere fortemente contrari a quella parte  che elimina la  zona  A facendo venire a  mancare la tutela integrale e con essa la ricchezza che può dare alla città la  “Riserva” e il suo armonico sviluppo soprattutto in chiave turistica.

Difatti, nessuno di noi avrebbe voluto rifare da zero questo PAN; la nostra volontà, peraltro comune a quella degli ambientalisti, sarebbe stata quella di perfezionarlo, migliorarlo e, soprattutto,  di restituire alla Riserva la zona A, cioè,  quella lingua di sabbia posta tra il mare e la ferrovia alla quale sarebbe garantita  la tutela integrale, così come prevista nella Legge istitutiva e che,  oggi,  in base alla delibera adottata dal consiglio comunale diventerà zona B1 nella quale è possibile realizzare in base al DPR 380/2001 interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e di risanamento conservativo anche mediante demolizione e ricostruzione.

Per non parlare del tratto dedicato alla pista ciclabile che nella tavola 7 viene contrassegnato come “strada carrabile”, con buona pace di chi già oggi ci transita abusivamente in auto.

E che dire, poi, dell’intenzione di posizionare un parcheggio a ridosso della ferrovia verso la collina e un altro parcheggio, sempre a ridosso della linea ferroviaria,  verso il mare, proprio nel cuore  dei campi appena retrostanti le dune e la spiaggia dove nidifica il Fratino, generando caos ed affollamento proprio nella parte  che più di ogni altra richiede la massima protezione .

Lo scorso 4 maggio, purtroppo,  la mia  richiesta, di ritiro della delibera  all’apertura dei lavori consiliari  è stata bocciata dalla maggioranza che non ha inteso  tenere conto di queste minime  considerazioni  tese a garantire la sopravvivenza del cuore della Riserva .

Avremmo potuto procedere nel giro di 20 giorni,  insieme ai movimenti ambientalisti,  ad una rapida e qualificata modifica della parte controversa, invece, la richiesta di ritiro della delibera,  come al solito, vuole farsi  passare  come un’azione tesa di nuovo a  bloccare il PAN  e far attendere la cittadinanza altri 16 anni.

Ora, convinti di quanto affermato in consiglio continuiamo a  lavorare  sul PAN per preparare le osservazioni in sinergia con le Associazioni e i Comitati ambientalisti, con le Guide del Borsacchio, con i cittadini, affinchè si possano sistemare le  storture che riguardano la zona  a tutela integrale.

Una storia infinita quella  della “Riserva Naturale Regionale Guidata Borsacchio”  che venne istituita dalla Regione Abruzzo con Legge  8 febbraio 2005, n. 6 e  oggi, dopo 16 anni, non possiamo permettere che la Regione approvi un Piano di Assetto Naturalistico così come adottato dalla maggioranza e dalle opposizioni in consiglio comunale - fatta eccezione del MIO VOTO CONTRARIO -  che non prevede la tutela integrale in quella lingua di sabbia e dune stupende che riempiono gli occhi di meraviglia. Non possiamo  permettere  che la pista ciclabile che la percorre a fianco  della ferrovia, fortemente voluta da noi rosetani,  diventi carrabile e che, addirittura,  possa anche solo  pensarsi di collocare due parcheggi al di là e al di qua della ferrovia nel cuore della zona a protezione integrale. Sarebbe l’inizio della fine della Riserva.

Il mio voto contrario e il lavoro dei nostri gruppi, sono solo la sintesi della  bellezza, del fascino di quelle dune, di una ricerca di armonia tra l’uomo e la natura, di una visione della nostra città che si alimenti di un turismo naturalistico, la  vera ricchezza del  territorio rosetano, per poter parlare in concreto di transizione ecologica affermando con forza e convinzione di essere dalla parte dello sviluppo economico sostenibile che abbia sempre lo sguardo rivolto alla tutela della biodiversità e all’integrità dell’ecosistema.

Le parole di Franco Sbrolla
“Io vorrei che guardando le immagini, ogni mamma dicesse con orgoglio ai propri figli: questo patrimonio è anche nostro” (F.S, “La Storia di Roseto e della Riserva Naturale Borsacchio”).

La normativa
La Riserva Naturale Regionale Guidata del Borsacchio  è stata istituita, nel rispetto della L.R. Quadro  21.6.1996, n. 38 sulle aree protette della Regione Abruzzo per l'Appennino Parco d'Europa,  con L.R. 8.2.2005, n. 6, poi modificata  dalla L.R. 9.11.2005, n. 33, dalla  L.R. 3.5 2006, n. 11, dalla L.R. 1.10. 2007, n. 34 e dalla L.R. 26.6.2012, n. 29.

I progetti, i tentativi di adozione del PAN e  la riperimetrazione della Riserva
Il 2.10.2008, al Palazzo del Mare, il gruppo di progettazione coordinato dal architetto Gianluigi Nigro presentò alla cittadinanza il Piano di Assetto Naturalistico, raccogliendo un coro di critiche.
In data 8.10.2008  il Piano approdò in Consiglio comunale. Assenti il sindaco ed alcuni consiglieri in conflitto di interessi, si accese il dibattito e venne fatto mancare il numero legale.
Si riprese il 21 ottobre e, fattasi calda la seduta con il pubblico che rumoreggiava, vennero chiamati i Carabinieri al fine di evitare di doverla sospendere.
Dopo un paio d’ore di attesa, nella sala consiliare entrarono anche i consiglieri in conflitto di interessi, pronti a votare; questo comportamento, ritenuto illegittimo, provocò l’uscita dall’aula dell’opposizione. La seduta si chiuse con un nulla di fatto.
Nel 2012 furono ridefiniti  i confini della Riserva, lasciando fuori il quartiere dell’Annunziata a Giulianova, parte dell’abitato colognese e i campeggi situati tra Giulianova e Cologna.
Nel 2016 l’amministrazione comunale  affidò l’incarico di revisione del precedente PAN  (mai adottato né approvato) all’architetto Fabrizio De Gregoris; sono stati necessari altri cinque anni per adottare un Piano  ma ….senza confrontarsi con le parti sociali e che  strizza l’occhio all’edilizia anziché alla natura.

Sostieni il nostro impegno. Condividi e parlane. Grazie!
envelopemap-marker linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram